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Finale NBA: Dallas Mavericks vs Miami Heat

Ultimo Aggiornamento: 23/06/2006 13:17
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Shogun
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09/06/2006 13:42
 
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Stanotte comincia la serie finale.... [SM=g27829]






Stanotte partiranno le Finali NBA 2006, con diretta su SkySport 3 a partire dalle ore 3.00 e differita su SkySport 3 domani sera a partire dalla mezzanotte.
Proviamo ad analizzare i possibili matchups di questa serie, reparto per reparto, riportando successivamente i pronostici nostri e degli addetti ai lavori negli Stati Uniti. Una premessa, non badate troppo alla suddivisione dei ruoli, effettuata solo per pura schematizzazione...

CENTRI: Lo scontro tra Diop e O’ Neal è impari. DeSagana è miglioratissimo come centro difensivo, stoppatore affidabile e rimbalzista di buon livello, è stato in grado di limitare le penetrazioni dei Suns, dovrà ora cercare di costringere O’Neal ad alzare i gomiti e a far fallo in attacco, principale difetto del protagonista di “Blue Chip”. Anche Dampier sarà utile, ma non riuscirà a limitare il 61% al tiro che Shaq sta avendo in questi playoffs. The Big Daddy sembra ritornato quello del three-peat con i Lakers, e con qualche chilo in meno. VANTAGGIO HEAT.


Shaq sa cosa serve per vincere
ALI ALTE: Gli elogi a Nowitzki sono oramai scontati. Non ha offensivamente grandi difetti, tira con una facilità disarmante, grazie alla tecnica eccelsa, ed è impossibile “contestare” – per tradurre letteralmente dall’americano- i suoi tiri, data l’altezza e il fatto che spesso va in fade-away. In più sa muovere i piedi, quindi è abile in post-up, negli svitamenti - tanto cari al nostro Direttore Dan Peterson - , nelle penetrazioni...Udonis Haslem, marcatore designato avrà la sua bella gatta da pelare, visto tra l’altro che Dirk è giocatore multidimensionale perchè il suo range di tiro è illimitato. Se però Dirk starà troppo lontano dal canestro, Miami perderebbe con “Ud” un importante rimbalzista, ecco perchè anche Posey potrebbe essere utile alla causa Heat. VANTAGGIO DALLAS.
ALI PICCOLE: Antoine Walker si è sapientemente “riciclato” tiratore da tre per gli Heat. Lui appartiene alla categoria di quelli che la mettono da tre quando serve, alla Robert Horry per intenderci, ben diversa dai tiratori “veri” alla Ray Allen, per fare un’altra similitudine. In più può giocare da point forward, se servisse. Adrian Griffin, specialista difensivo e suo ex compagno ai Celtics dell’era (triste) Pitino, dovrebbe essere impegnato a marcarlo sul perimetro, magari intercambiandosi con Josh Howard. PARI.


"Stack, quella è la strada per la vittoria"
GUARDIE TIRATRICI: Josh Howard (ok non è una shooting guard) contro Dwyane Wade è il duello che tutti aspettano. Wade è più esplosivo, una potenza nelle gambe unica, Josh più alto, miglior tiratore dalla media, entrambi penetratori superbi. Howard potrà difendere su Wade alternandosi a Griffin per non spendere troppo in attacco, mentre dall’altra parte probabilmente James Posey darà una mano per contrastare l’ex Wake Forest. PARI.
PLAYMAKER: Jason Williams non riuscirà mai a fermare l’”energetico” e omonimo Terry. Quest’ultimo è un tiratore “di striscia”, capace di decidere di cambiare quasi da solo l’andamento della gara con quel suo primo passo bruciante, chiedere ai Suns...I Mavs hanno veramente troppe armi offensive nel loro arsenale. “J-Will”, in gran forma, è un tiratore istintivo, simile a Terry (per “la striscia”), che sta imparando a gestirsi meglio da un punto di vista mentale, i Mavs dovranno stare attenti a non fargli prendere ritmo. VANTAGGIO DALLAS.
PANCHINA: Se è pur vero che James Posey, difesa e tiro da tre (potrebbe partire titolare al posto di Walker), Gary Payton, esperienza e leadership, Zo Mourning, difesa, stoppate, esperienza, hanno contribuito a far arrivare Miami fino a questo punto, tuttavia Dallas ha tante, troppe, alternative valide in più. Un backcourt di riserva con Harris (che potrebbe anche partire titolare al posto di Griffin), Stackhouse, Daniels, il primo e, soprattutto il terzo, anche buoni difensori, e un frontcourt con Van Horn, altro attaccante che sa giocare anche sul perimetro e Dampier (potrebbe partire titolare al posto di Diop) sono una sicurezza per i Mavs. Harris può alzare il ritmo e “Stack”, se innescato, può essere inarrestabile.VANTAGGIO DALLAS.


Riley è alla sua nona Finale NBA
ALLENATORI: Beh, qui ci sarebbe da scrivere un trattato. Sono due coach molto simili nel modo di guidare la squadra, non nel modo di esternare pensieri ed emozioni. Entrambi sono grandi motivatori, sergenti di ferro – forse Riley li massacra di più in allenamento -, eccellenti nel saper leggere una gara e nello sfruttare al meglio il talento a disposizione, incanalandolo nel modo giusto. Sono due grandi gestori di gruppo e hanno un rapporto diretto con i giocatori, si sanno far rispettare. Riley è naturalmente parte della storia NBA: è stato head-coach ai Lakers dello Showtime, ha esperienza, ed ha saputo soprattutto cambiare il modo di allenare e aggiornarsi con i tempi. Coach AJ si è guadagnato il credito da giocatore – anche Riley lo è stato, ma tanto tempo fa, nella Kentucky di Adolph Rupp e nella NBA nei Rockets, Lakers e Suns – e sembra alleni nella lega da anni; è più estroverso, plateale di Riley, più esuberante e urlatore, in campo e fuori. Ma questo, a differenza della maggior parte dei giocatori NBA (chi si è dimenticato i commenti di Rodman alle urla di Calipari, o “Calamari”, come lo aveva chiamato, in un Nets-Bulls di anni fa?) ai Mavs non dispiace. Da non trascurare anche il lavoro degli assistenti, in particolare dei grandi-ex Bob McAdoo da una parte e Rolando Blackman dall’altra. Sorry Pat, ma il confronto è PARI.
INTANGIBLES: Cioè, in senso lato, il vantaggio che potrebbe favorire l’una o l’altra squadra relativamente a determinati aspetti che sembrano secondari (ce la siamo cavata?). Miami ha l’allenatore e due giocatori, Shaq e Payton, che in finale già ci sono andati. In più il trio Riley-Wade-Shaq ricorda tanto l’analogo trio di LA con Phil Jackson e Kobe al posto dei primi due. Dallas ha invece il vantaggio del fattore campo, e un coach che in finale ci è già andato da giocatore. PARI.

PRONOSTICI:
Greg Anthony (ex giocatore NBA): Miami in 6
Chris Broussard (giornalista): Miami in 6
John Hollinger (giornalista): Dallas in 6
Chris Sheridan (giornalista): Dallas in 7
Marc Stein (giornalista): Dallas in 6
Steve Kerr (ex giocatore NBA): Dallas in 6
Basketnet: Dallas in 7.
chi segue gli altri nn arriva mai primo....

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